Giovanna D’Onghia nuova Dirigente del Comprensivo “Gallo-Positanoâ€
La sua nomina è stata accolta con entusiasmo e sorpresa in paese: la prof.ssa Giovanna D’Onghia è la nuova Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Gallo-Positano”. Dopo poco più di un mese dall’avvio dell’anno scolastico e l’arrivo del prof. Stea in qualità di Reggente, c’è stato l’insediamento della Dirigente D’Onghia, già stimata a apprezzata docente prima della scuola “Positano” e, successivamente, della “Gallo”. La comunità scolastica ha accolto e riabbracciato, così, un volto noto e rassicurante a cui affidare il futuro di tanti alunni nocesi. Conosciamo meglio la neo Dirigente con l’intervista rilasciata per il nostro NOCI gazzettino.
Bentornata a Noci, come mai questa nomina ad anno scolastico iniziato?
Il 1° settembre 2020 sono stata assegnata alla Regione Marche con il ruolo di Dirigente Scolastico di un Istituto Comprensivo della provincia di Ancona. Ho svolto lì il mio ruolo per un intero anno scolastico. Nel mese di giugno 2021, nei termini previsti, ho presentato regolare domanda per accedere alla “mobilità interregionale” (un’espressione tecnica che può essere spiegata attraverso il concetto di richiesta di trasferimento presso la propria regione di residenza). Da quel momento si è dato avvio ad un processo amministrativo e burocratico che, per quanto attiene il tempo cronologico, non sempre corrisponde con l’avvio dell’anno scolastico. La comunicazione di avvenuto accoglimento della mia istanza è sopraggiunto nei giorni scorsi e contestualmente, precisamente lunedì 11 ottobre, mi è stata comunicata l’Istituzione scolastica che avrei avuto l’onore di dirigere: l’Istituto Comprensivo “Gallo Positano” di Noci. Mi sono, quindi, insediata lo scorso 12 ottobre.
Per lei è un ritorno a casa, in una scuola dove ha insegnato tanti anni, quali sono i sentimenti con cui ha fatto il suo ingresso da Dirigente?
La mia carriera di docente è cominciata come Maestra nel lontano 1992, presso la scuola primaria Francesco Positano. Lì ho insegnato fino a quando, nel 2006, ho cominciato ad insegnare, come Docente di Lettere, presso la scuola secondaria di primo grado Gallo-Pascoli. All’epoca non erano ancora stati costituiti i due comprensivi verticali che ci sono oggi a Noci. Sono rimasta nella scuola secondaria Gallo, fino alla mia nomina a Dirigente Scolastico, il 1 settembre 2020. Come può evincere, ho insegnato 28 anni in quello che oggi è l’Istituto Comprensivo “Gallo Positano”. Ha detto bene, sono “tanti anni” e tornarci da Dirigente mi rende sicuramente felice, ma fortemente emozionata. Ho trovato l’affetto e l’accoglienza di chi aspetta un parente vissuto lontano da tempo. Ma, dopo un primo momento in cui l’emozione si mescolava alla sorpresa, mi sono immediatamente messa al lavoro. C’è tanto da fare per far funzionare al meglio la complessa macchina organizzativa di una scuola pubblica italiana.
La prima esperienza a capo di una istituzione scolastica l’ha vissuta in piena pandemia. Quali sono state le principali difficoltà?
Le difficoltà sono state tante, ma quelle che mi hanno destato maggiore preoccupazione sono state prevalentemente di due tipi: relazionale e organizzativa. Sul piano relazionale la cosa più difficile è stato guardare gli alunni, soprattutto i più piccoli, trattenersi dal correre verso le proprie insegnanti per abbracciarle e per farsi abbracciare, vederli incrociare i propri sguardi seduti e distanziati dai propri compagni, mangiare a mensa separati da divisori in plexiglass, dover comunicare a tutti i genitori che non sarebbero potuti entrare nella scuola frequentata dal proprio figlio e che tutte le attività, anche quelle finalizzate al potenziamento dell’offerta formativa, avrebbero potuto seguirle soltanto collegandosi attraverso lo schermo di un device. In ogni caso, grazie alla consapevolezza da parte di tutti (bambini, genitori, docenti, collaboratori scolastici), sono stati rispettati i protocolli previsti per prevenire l’insorgenza e la diffusione del COVID-19 all’interno dei plessi scolastici e ciò a fatto sì che non si sviluppassero contagi all’interno delle strutture.
Sul piano organizzativo la difficoltà maggiore è stata vissuta nel periodo di massima diffusione del virus a livello nazionale, quando quasi tutte le regioni italiane, compreso la regione Marche, erano in zona arancione. È stato un periodo molto critico, poiché, a causa dell’elevato numero dei contagi, l’ASUR di riferimento per la provincia di Ancona non riusciva ad effettuare un adeguato tracciamento dei contatti stretti e, avendo le scuole aperte, rischiavamo di non ricevere in tempo le informazioni necessarie per l’eventuale messa in quarantena di docenti e alunni. Per ovviare a tale situazione, in accordo con i Sindaci dei tre Comuni afferenti al Comprensivo che dirigevo, predisponevo la sospensione delle attività didattiche in presenza, predisponendo immediatamente l’attivazione della Didattica Digitale Integrata per le classi interessate. In tal modo i plessi scolastici restavano aperti e le classi non interessate dal contact tracing potevano continuare tranquillamente la loro attività didattica in presenza.
Oggi, con l’emergenza sanitaria al momento sotto controllo, con quali prospettive comincia il suo incarico nella comunità scolastica nocese?
Il clima che si sta vivendo in questi primi mesi di avvio dell’anno scolastico è sicuramento meno incerto e più sereno rispetto allo scorso anno. Ci si auspica che i ragazzi restino in presenza per tutto il periodo di svolgimento delle attività didattiche. Molte attività che l’anno scorso venivano svolte a distanza, quest’anno sono state già tutte progettate in presenza. La massiccia campagna di vaccinazione che ha interessato non solo il personale scolastico, ma gran parte della popolazione nocese, fa presupporre che potremo fare ricorso alla Didattica Digitale Integrata solo per singole situazioni di contagio. Ciò, però, non deve farci abbassare la guardia! I ragazzi dai 6 anni in su e gli adulti continueranno ad indossare sempre la mascherina, sanificheranno spesso le mani, si procederà ad un’adeguata e costante areazione dei locali e tutti gli adulti (docenti, genitori, tutori, personale esterno all’Istituzione scolastica) potranno accedere nei plessi solo previa presentazione del Green Pass valido. Sono tutte misure di prevenzione che ci permetteranno di lavorare più serenamente.
Qual è la visione di scuola che guida il suo operato?
Io accademicamente nasco e mi formo come pedagogista, conseguentemente la mia visione di guida non può fermarsi al mero “dirigere” la scuola. Ho una visione molto più ampia. Infatti, come ho avuto modo di esporre in passato in alcuni miei contributi, la scuola è il luogo educativo per eccellenza, essa crea una struttura comunicativa, un sistema in cui si sviluppano la volontà e la capacità degli individui di stare nella società, in relazione con gli altri, liberi e nello stesso tempo vincolati da regole comunicative stabilite. Partendo da questa prospettiva la mia visione è quella di una Scuola basata sulla personalizzazione formativa e sulla individualizzazione dei percorsi di istruzione. Una Scuola che incentiva, quindi, l’opportunità per l’individuo di scoprire le sue potenzialità ed aprirsi alle proprie possibilità. Una scuola dell’inclusione, in cui nessuno si senta estraneo o fuori posto; in cui tutti possano esprimere la propria personalità senza paura. È la Scuola di Don Lorenzo Milani e di Harry Chasty, che non fa parti uguali fra disuguali, ma insegna nel modo in cui ciascuno possa imparare secondo i propri tempi e le proprie potenzialità. Il ruolo della Scuola, infatti, secondo me è sintetizzabile in tre concetti chiave: diversificare, collaborare e aprirsi agli altri. Naturalmente tutto ciò la Scuola non può farlo da sola, è necessario che sia vivo e continuo il dialogo educativo con le famiglie e con il territorio. La mia idea è quella di creare un clima di collaborazione e condivisione continua con tutte le persone e le istituzioni che hanno a cuore il benessere e la cura dei nostri piccoli utenti.